Le frontiere della chirurgia potrebbero iniziare con anestetico d’effetto e avrai una faccia nuova grazie a un bisturi perfetto: invitante, tagliente, splendido, splendente”.
Un motivo che molti ricordano: fece scalpore, proponendo molto in anticipo un trend che sarebbe esploso in modo clamoroso solo dieci anni dopo. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e oggi la chirurgia estetica non solo è entrata prepotentemente nella nostra società, ma si è persino spettacolarizzata: basti pensare al successo di una trasmissione come Bisturi, dove viene proposto il reality show del prima, durante e dopo intervento…
E se in Europa non siamo ancora a livello dì Sud America, dove l’essersi sottoposti ad un intervento di chirurgia plastica è addirittura uno status symbol, al punto che c’è chi simula d’averi” fatto portando cerotti e fasciature, si può dire che ormai anche da noi sia caduto il tabù della vergogna, e la maggior parte degli utenti della chirurgia plastica dichiari tranquillamente in pubblico di essersi sottoposta a un intervento migliorativo.
D’altra parte, le statistiche indicano che ogni anno milioni di persone si sottopongono a trattamenti estetici per migliorare il proprio aspetto o per ridurre i segni dell’età. Sia che si tratti di interventi importanti o di piccoli ritocchi, negli ultimi anni il numero di persone (sia uomini che donne, con un rapporto di 1 a 5) che ricorre alla chirurgia estetica ha subito un fortissimo incremento: la cifra, in dieci anni, si sarebbe decuplicata.
“Di questo trend non c’è da stupirsi, né da scandalizzarsi”, spiega Eugenio Gandolfi, chirurgo plastico comasco, che, dopo un’ampia esperienza ospedaliera, nel 1993 ha fondato il Polispecialistico San Giuseppe di Como, con la sezione di Medicina della Bellezza, e il servizio di Day Surgery in chirurgia estetica: “Esso si spiega, da un lato, con il desiderio innato nell’essere umano di avere un aspetto piacevole per essere meglio accertato dalle società
Per affrontare con maggior sicurezza situazioni sociali o dì lavoro, per avere un aiuto psicologico o semplicemente per apparire giovani ‘fuori’, come ci si sente ‘dentro’. Migliorare l’immagine di se stessi può aiutare ad affrontare con la giusta ‘carica’, volgendoli in posirivo, molti momenti della vita.
A tale scopo oggi ci si affida con fiducia crescente alla chirurgia plastica, che permette di plasmare, dare forma al corpo umano, perché essa ha sviluppato tecniche sempre più efficaci nei risultati e sempre più sicure nelle procedure”.
Ma se le tecniche si sono molto affinate e permettono risultati talora veramente straordinari, il mestiere del chirurgo plastico resta ancora oggi fortemente soggetto a critiche e a pregiudìzi, anche perché l’obicttivo ultimo della sua opera è il raggiungimento della bellezza, che ovviamente non risponde a criteri oggrttivamente definibili. “Si può dire che il chirurgo plastico sia uno psicologo coi bisturi
Quanto sopra lo fa notare Eugenio Gandolfi, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, uno dei pochi italiani ad essere socio della Società Americana di Chirurgia Estetica e della Società Americana di Laser in Medicina e Chirurgia
Cia: “non basta offrire un buon risultato medico, ma bisogna interpretare con precisione l’obiettivo del paziente, cosa estremamente difficile e rischiosa, anche perché i criteri esretici variano molto”. Un chirurgo estetico per definizione deve creare o conservare la bellezza, però è sovente imbarazzato nel definirla. “
Link Utili:
Una definizione dell’argomento Medicina Estetica data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)